In cantiere -quarta parte-

Per la gioia di grandi e piccini (eccerto) a volte ritornano… 

E’ quello che sai che ti uccide o è quello che non sai?

perchè quando il dolore è più grande poi non senti più…

ma quale delle due ipotesi lo rende più insopportabile o più sopportabile…
nn sapere e poi sapere d’improvviso fa salire il nervoso e allora stai calmo, stai sereno John, non è il caso di inalberarsi per nulla.
si vorresti demolire ciò che senti dentro, ma si insinua nelle vene, nel sangue, nella tua mente e vorresti solo urlare.

Jack, fa male però. senti le lacrime che sgomitano cercando di fuoriuscire e tu non vuoi. non devi.

non farlo John.

Si, ma questi mattoni vorresti buttarli giù con forza, spaccarli…

Ho sempre pensato, John, che la demolizione fosse la strada giusta per te. datti una calmata e passami il secchio col cemento.

Non è questo il mio posto, Jack, vorrei potermi estraniare da tutto ciò che è costruzione…non voglio vedere rosso mattone, preferirei un rosso tiziano. o che ne so un rosso ratzinger. rosso ratzinger, bel colore, lo terrò presente per il mio nuovo soggiorno. io devo sapere. mi uccide più quello che non sapevo e poi so.

John, hai problemi seri alla milza, son questi che ti fan parlare così. datti una calmata. passami un gatorade

In cantiere -terza parte-

E’ notte fonda John dorme placido nel suo lettino nel casotto del cantiere, Jack è nervoso nn riesce a prendere sonno…

*si accende una sigaretta e cammina avanti e indietro nella stanza*

John dormi?

Nessuna risposta.

John sei sveglio?

Nessuna risposta.

*Lo scuote*

John!

Che c’è Jack?

Nemmeno tu riesci a dormire vero?

Ho un problema, John, il mio è un disagio, è qualcosa che parte da dentro, che mi rende inquieto…

Jack sarà la parmigiana di melanzane, quella si inchiomma sullo stomaco! Prova con due dita in gola!

Ci proverò John, ci proverò…